Blocco operatorio. Endoscopia di un paesaggio
2021-2022
— Photographic series realized as part of the project Madonie. Paesaggi 1973/2021 Fondo storico e nuove committenze, promosso dal MIC - Direzione Generale Creatività Contemporanea, in collaboration with the Municipality of Petralia Sottana and the Academy of Fine Arts of Palermo.










Per tutti i fotografi coinvolti in questo bellissimo concerto di sguardi rivolti al paesaggio delle Madonie, [...] la questione dello sguardo è prima di tutto un “sentire” viaggiando, un fatto che attiene l’esperienza del paesaggio, esistenziale, intima e interiorizzata, una ricerca che si costruisce narrando, nel racconto dello sguardo sulle sfumature di natura, di edifici e persone.
A cinquant'anni di distanza
Le trasformazioni che hanno investito la fotografia in questo lungo lasso di tempo trovano un evidente riscontro nelle opere dei fotografi invitati per Madonie. Paesaggi 1973/2021. I mutamenti riguardano tanto il genere “paesaggio” quanto l’approccio documentaristico, [...] lontani dall’estetica del pittoresco e di un propagandismo compiacente, ma anche nel linguaggio precipuo dell’immagine fotografica stessa, che rifugge dal reportage di maniera, assorbe le lezioni di importanti maestri fotografi di paesaggio, da Adams a Weston, e si inseriscono in un panorama più globale della fotografia d’autore, agganciandosi alla lezione sul paesaggio contemporaneo di Ghirri, Chiaramonte, Guidi.
Un confronto senza reticenze tra natura e cultura, vecchio e nuovo, dà vita a una dialettica che si esprime con grande sensibilità nelle immagini di Giovanni Scotti.
La scelta luministica del fotografo napoletano è il fil rouge che lega tutti gli scatti, ammantati di un’aura che alimenta suggestioni, che aleggia sui luoghi ricoprendoli di un senso di sacralità o di mistero. La sequenza si apre con la chiesetta di Sant’Anna nell’area castellana di Geraci, immagine che ritroviamo nel fondo storico tra le fotografie in bianco e nero di Enzo Sellerio, e che qui si sbianca fino ad acquisire una luminosità accecante, quasi mistica. Lo stesso biancore che riveste la cappella dell’Ospedale di Petralia Sottana, luogo ormai abbandonato, ma ancora colmo di una spiritualità palpitante, come nel resto degli ambienti, dove i segni del lavoro passato si rintracciano ancora tra i cumuli di archivi, le sedie, i lettini di ferro. Scotti sembra voler sacralizzare il bene pubblico, lo stesso che sottratto ai cittadini, conserva nell’abbandono una memoria viva, che andrebbe recuperata, salvaguardata, meritando un riutilizzo funzionale per la comunità. Tra albe e tramonti il suo racconto si sviluppa sui tetti dei paesi, tra le tende pompose di una casa d’altri tempi, per dileguarsi sulle alture del massiccio carsico, lì dove la nebbia nasconde i profili e rende unica l’atmosfera, quasi a voler confermare la fotografia come un’estensione della pittura di paesaggio.
(Emilia Valenza)
dal testo critico "L’occhio plurale sulle Madonie", nel volume Madonie Paesaggi 1973/2021 Fondo storico e nuove committenze, 2022